“Lungo petalo di mare e neve”, così Neruda descrive il suo Cile, che è il Cile di Constanza, che ci incantato, incollandoci agli schermi dei nostri PC, raccontandoci del suo Paese, dal caldo del deserto di Atacama nel Nord, al clima tropicale dell’Isola di Rapa Nui, fino al freddo artico del Sud, con i suoi vulcani, foreste e ghiacciai, passando per il centro, con la capitale Santiago, città dove vive Constanza e la variopinta Valparaiso, sede del Congresso.

Un Paese ricco di leggende, come quella che si festeggia nel Carnevale della Tirana e antiche culture, come quella polinesiana dell’Isola di Pasqua o quella dei Mapuche, il “popolo della terra”.

Grazie ai tanti viaggi fatti con la mamma, Constanza ci ha raccontato un Paese dai paesaggi e climi più disparati, diverso da tutto, persino da sé stesso.

Attraverso la passione per la politica e la curiosità per la vita, trasmesse dal papà, ci ha raccontato le lotte e le contraddizioni di un Paese che, dal golpe del generale Pinochet nel 1973, solo oggi, dopo le violente proteste scoppiate in tutto il Cile il 18 ottobre 2019, sta finalmente avviando il processo per la creazione di un’Assemblea Costituente, che avrà il compito di dotare il Paese di una nuova Costituzione.

Ci siamo salutati quella sera con paesaggi meravigliosi negli occhi e nel cuore tanta voglia di conoscere meglio Constanza, che incarna così bene la bellezza, profondità e complessità del suo meraviglioso Cile.