Sasha è stato uno dei cinque ragazzi che il nostro centro locale ha ospitato nell’anno scolastico 2015-2016. Arrivato dalla Russia, ha avuto l’occasione di vivere e conoscere tre famiglie, tutte gli sono rimaste nel cuore e le ha volute incontrare questo Natale in occasione di un suo viaggio in Italia.

Il 22 dicembre ricevo una telefonata, stavo uscendo da scuola. Rispondo e con grande sorpresa sento la voce di Sasha che mi dice che si trova ad Ivrea. Con molto piacere lo saluto e lo invito a casa. Organizzo una cena coinvolgendo tutta la famiglia figli compresi. È stata una serata molto serena e piacevole. Ci ha raccontato tutto ciò che ha fatto una volta finita l’esperienza in Italia e gli studi che sta finendo. Anche lui era contento di rivederci e di sapere le novità della nostra famiglia. È stato tutto molto emozionante!”

Annamà e famiglia

L’ospitalità di Sasha è iniziata presso la nostra famiglia, per un’esigenza logistica, si è fermato poco più di un mese e sicuramente, il fatto di avere già ospitato tre ragazzi in precedenza ci ha permesso di partire in questa piccola avventura con molta tranquillità e senza troppe aspettative. Il carattere di Sasha si è rivelato da subito molto forte e determinato. E così dopo un anno dal suo rientro in Russia è tornato. Non possiamo dire che il suo carattere sia sempre lo stesso, ci si ritrova la sua determinazione a volte è ancora un po’ infantile, ma si è fatto più riflessivo, ha coltivato i suoi interessi e cerca di trovare la sua strada. Riscoprire che le discussioni fatte in passato abbiano contribuito a creare questo giovane uomo ci rende orgogliosi.”

Isa e famiglia

Natale 2017 c i ha riservato una gradita sorpresa: la visita di Sasha, lo studente russo che abbiamo ospitato nel 2016. Questo ritorno ha avuto un “sapore” speciale:

  • perché è stata la prima volta che uno dei “nostri” ragazzi sparsi per il mondo torna a trovarci;
  • perché questo viaggio ha avuto un significato particolare per Sasha; è stato il regalo per i suoi 18 anni da parte dei genitori ; è stata per lui una sorpresa. E’ arrivato in Italia il giorno del suo compleanno.

Così dopo un anno e mezzo, in casa, siamo tornati a parlare di Russia, di design (la sua passione), di musica. E’ vero che la felicità è fatta di piccole cose; in questi 15 giorni trascorsi con noi ci sono stati tanti episodi apparentemente insignificanti che ci hanno reso felici e che ci hanno fatto riscoprire perché per più volte siamo stati famiglia ospitante e probabilmente lo saremo nuovamente.”

Marta e famiglia


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